1 Cronache 21
Italian: Giovanni Diodati Bible (1649)
1OR Satana si levò contro ad Israele, ed incitò Davide ad annoverare Israele. 2E Davide disse a Ioab, ed a’ capi del popolo: Andate, annoverate Israele da Beerseba, fino in Dan; e rapportatemene il numero, acciocchè io lo sappia. 3E Ioab disse: Il Signore accresca il suo popolo per cento cotanti; non sono essi tutti, o re, mio signore, servitori del mio signore? perchè cerca il mio signore questa cosa? perchè sarebbe questo imputato a colpa ad Israele? 4Ma la parola del re prevalse a Ioab. Ioab adunque si partì, e andò attorno per tutto Israele; poi tornò in Gerusalemme. 5E diede a Davide la somma del popolo annoverato; e di tutto Israele vi erano undici volte centomila uomini che potevano trar la spada; e di Giuda, quattrocensettantamila uomini, che potevano trar la spada. 6Or egli non annoverò Levi, nè Beniamino, fra gli altri; perciocchè il comandamento del re gli era abbominevole.

7Or questa cosa dispiacque a Dio; laonde egli percosse Israele. 8E Davide disse a Dio: Io ho gravemente peccato d’aver fatta questa cosa; ma ora fa’, ti prego, passar via l’iniquità del tuo servitore; perciocchè io ho fatta una gran follia.

9E il Signore parlò a Gad, veggente di Davide, dicendo: 10Va’, e parla a Davide, dicendo: Così ha detto il Signore: Io ti propongo tre cose; eleggitene una, ed io te la farò. 11Gad adunque venne a Davide, e gli disse: Così ha detto il Signore: Prenditi: 12o la fame per tre anni; o di non poter durare davanti a’ tuoi nemici per tre mesi, e che la spada de’ tuoi nemici ti aggiunga; ovvero che la spada del Signore, e la pestilenza sia per tre giorni nel paese; e che l’Angelo del Signore faccia il guasto per tutte le contrade d’Israele. Ora dunque, vedi ciò che io ho da rispondere a Colui che mi ha mandato. 13E Davide rispose a Gad: Io son grandemente distretto: deh! che io caggia nelle mani del Signore; conciossiachè grandissime sieno le sue compassioni; e ch’io non caggia nelle mani degli uomini.

14Il Signore adunque mandò una pestilenza in Israele, e morirono settantamila uomini d’Israele. 15Or Iddio mandò l’Angelo in Gerusalemme, per farvi il guasto; ma, come egli era per fare il guasto, il Signore riguardò, e si pentì del male, e disse all’Angelo che distruggeva: Basta; ritrai ora la tua mano. Or l’Angelo del Signore stava in piè presso dell’aia di Ornan Gebuseo. 16E Davide alzò gli occhi, e vide l’Angelo del Signore che stava in piè fra terra e cielo, avendo in mano la spada tratta, vibrata contro a Gerusalemme. E Davide, e tutti gli Anziani, coperti di sacchi, caddero sopra le lor facce. 17E Davide disse a Dio: Non sono io quello che ho comandato che si annoverasse il popolo? Io dunque son quello che ho peccato, ed ho del tutto mal fatto; ma queste pecore che cosa hanno fatto? deh! Signore Iddio mio, sia la tua mano contro a me, e contro alla casa di mio padre; e non sia contro al tuo popolo, per percuoterlo di piaga.

18Allora l’Angelo del Signore disse a Gad, che dicesse a Davide di salire all’aia di Ornan Gebuseo, per rizzar quivi un altare al Signore. 19E Davide salì là, secondo la parola di Gad, ch’egli avea detta a Nome del Signore. 20Or Ornan, trebbiando del grano, si era rivolto, ed avea veduto l’Angelo; e si era nascosto, co’ suoi quattro figliuoli. 21E quando Davide fu giunto ad Ornan, Ornan riguardò; ed avendo veduto Davide, uscì fuor dell’aia, e s’inchinò a Davide con la faccia verso terra. 22E Davide disse ad Ornan: Dammi il luogo di quest’aia; acciocchè io vi edifichi un altare al Signore; dammelo per lo suo giusto prezzo; acciocchè questa piaga sia arrestata d’in sul popolo. 23Ed Ornan disse a Davide: Prenditelo, e faccia il re, mio signore, ciò che gli piace; vedi, io ti dono questi buoi per olocausti, e queste trebbie per legne, e questo grano per offerta; io ti dono il tutto. 24Ma il re Davide disse ad Ornan: No; anzi io del tutto comprerò queste cose per giusto prezzo; perciocchè io non voglio presentare al Signore ciò che è tuo, nè offerire olocausto che io abbia avuto in dono. 25Davide adunque diede ad Ornan per quel luogo il peso di seicento sicli d’oro. 26E Davide edificò quivi un altare al Signore, ed offerse olocausti, e sacrificii da render grazie, ed invocò il Signore, il quale gli rispose dal cielo col fuoco ch’egli mandò in su l’altar dell’olocausto. 27E per comandamento del Signore, l’Angelo rimise la sua spada nel fodero.

28In quel tempo, Davide veggendo che il Signore gli avea risposto nell’aia di Ornan Gebuseo, vi sacrificò. 29Or il Tabernacolo del Signore che Mosè avea fatto nel deserto, e l’Altare degli olocausti, era in quel tempo nell’alto luogo in Gabaon. 30E Davide non potè andare davanti a quello, per ricercare Iddio; perciocchè egli era spaventato per la spada dell’Angelo del Signore.



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