Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1POI prese di nuovo ad insegnare, presso al mare; ed una gran moltitudine si raunò presso a lui, talchè egli, montato nella navicella, sedeva in essa sul mare; e tutta la moltitudine era in terra, presso del mare.
2Ed egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nella sua dottrina:
3Udite: Ecco, un seminatore uscì a seminare.
4Ed avvenne che mentre egli seminava, una parte cadde lungo la via, e gli uccelli del cielo vennero, e la mangiarono.
5Ed un’altra cadde in luoghi pietrosi, ove non avea molta terra; e subito nacque, perciocchè non avea terreno profondo;
6ma quando il sole fu levato, fu riarsa; e, perciocchè non avea radice, si seccò.
7Ed un’altra cadde fra le spine, e le spine crebbero, e l’affogarono, e non fece frutto.
8Ed un’altra cadde in buona terra, e portò frutto, il quale montò, e crebbe; e portò l’uno trenta, l’altro sessanta e l’altro cento.
9Poi egli disse: Chi ha orecchie da udire, oda. 10Ora, quando egli fu in disparte coloro che lo seguitavano, co’ dodici, lo domandarono della parabola. 11Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il misterio del regno di Dio; ma a coloro che son di fuori tutte queste cose si propongono per parabole. 12Acciocchè riguardino bene, ma non veggano; e odano bene, ma non intendano; che talora non si convertano, ed i peccati non sien loro rimessi. 13Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? e come intenderete tutte le altre parabole? 14Il seminatore è colui che semina la parola. 15Or questi son coloro che ricevono la semenza lungo la strada, cioè, coloro ne’ quali la parola è seminata, e dopo che l’hanno udita, subito viene Satana, e toglie via la parola seminata ne’ loro cuori. 16E simigliantemente questi son coloro che ricevono la semenza in luoghi pietrosi, cioè, coloro i quali, quando hanno udita la parola, prestamente la ricevono con allegrezza. 17Ma non hanno in sè radice, anzi son di corta durata; e poi, avvenendo tribolazione, o persecuzione per la parola, subito sono scandalezzati. 18E questi son coloro che ricevono la semenza fra le spine, cioè, coloro che odono la parola. 19Ma le sollecitudini di questo secolo, e l’inganno delle ricchezze, e le cupidità delle altre cose, entrate, affogano la parola, onde diviene infruttuosa. 20Ma questi son coloro che hanno ricevuta la semenza in buona terra, cioè, coloro i quali odono la parola, e la ricevono, e portano frutto, l’un trenta, e l’altro sessanta, e l’altro cento. 21DISSE loro ancora: È la lampana recata, acciocchè si ponga sotto il moggio, o sotto il letto? non è ella recata, acciocchè sia posta sopra il candelliere? 22Poichè nulla è occulto, che non debba esser manifestato; ed anche nulla è restato occulto per lo passato: ma è convenuto che fosse palesato. 23Se alcuno ha orecchie da udire, oda. 24Disse loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Della misura che misurate, vi sarà misurato; ed a voi che udite sarà sopraggiunto. 25Perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma chi non ha, eziandio quel ch’egli ha gli sarà tolto. 26OLTRE a ciò disse: Il regno di Dio è come se un uomo avesse gettata la semenza in terra; 27e dormisse, e si levasse di giorno, e di notte; ed intanto la semenza germogliasse, e crescesse nella maniera ch’egli non sa. 28Poichè la terra da sè stessa produce prima erba, poi spiga, poi grano compiuto nella spiga. 29E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la falce, perciocchè la mietitura è venuta. 30DICEVA ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio? o con qual similitudine lo rappresenteremo? 31Egli è simile ad un granel di senape, il quale, quando è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sopra la terra; 32ma, dopo che è stato seminato, cresce, e si fa la maggiore di tutte l’erbe, e fa rami grandi, talchè gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto l’ombra sua. 33E per molte tali parabole proponeva loro la parola, secondo che potevano udire. 34E non parlava loro senza similitudine; ma, in disparte, egli dichiarava ogni cosa a’ suoi discepoli. 35OR in quello stesso giorno, fattosi sera, disse loro: Passiamo all’altra riva. 36E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo raccolsero, così come egli era, nella navicella. Or vi erano delle altre navicelle con lui. 37Ed un gran turbo di vento si levò, e cacciava le onde dentro alla navicella, talchè quella già si empieva. 38Or egli era a poppa, dormendo sopra un guanciale. Ed essi lo destarono, e gli dissero: Maestro, non ti curi tu che noi periamo? 39Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e disse al mare: Taci, e sta’ cheto. E il vento si acquetò, e si fece gran bonaccia. 40Poi disse loro: Perchè siete voi così timidi? come non avete voi fede? 41Ed essi temettero di gran timore, e dicevano gli uni agli altri: Chi è pur costui, cui il vento ed il mare ubbidiscono? |