Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1E la parola del Signore fu indirizzata la seconda volta a Geremia, mentre egli era ancora rinchiuso nel cortile della prigione, dicendo:
2Così ha detto il Signore, che fa questa cosa; il Signore, che la forma, per istabilirla; il cui Nome è: Il Signore:
3Grida a me, ed io ti risponderò, e ti dichiarerò cose grandi, e riserbate, che tu non sai.
4Perciocchè, così ha detto il Signore Iddio d’Israele, delle case di questa città, e delle case del re di Giuda, che sono state diroccate per li terrapieni, e per le macchine;
5le quali sono state impiegate per combattere co’ Caldei, e per empierle di corpi morti d’uomini; perciocchè io li ho percossi nella mia ira, e nel mio cruccio; e perchè io ho nascosta la mia faccia da questa città, per tutta la lor malvagità:
6Ecco, io ristorerò, e rifarò questa città e riparerò queste case, e farò loro apparire abbondanza di pace, e di stabilità.
7E ritrarrò di cattività Giuda ed Israele, e li riedificherò come erano prima;
8e li purgherò di tutta la loro iniquità, per la quale hanno peccato contro a me; e perdonerò loro tutte le loro iniquità, per le quali hanno peccato contro a me; e per le quali hanno misfatto contro a me.
9E questa città mi sarà in nome di gioia, in lode, e in gloria appresso tutte le nazioni della terra, che udiranno tutto il bene che io farò loro; e saranno spaventate, e tremeranno per tutto il bene, e per tutta la pace, della quale io la farò godere. 10Così ha detto il Signore: In questo luogo, del quale voi dite: Egli è deserto, e non vi è più nè uomo, nè bestia; nelle città di Giuda, e nelle piazze di Gerusalemme, che sono desolate, senza che vi sia più nè uomo, nè abitante, nè bestia; 11ancora sarà udita voce di gioia, e voce di allegrezza; voce di sposo, e voce di sposa; voce di persone che diranno: Celebrate il Signor degli eserciti; perciocchè il Signore è buono; perciocchè la sua benignità è in eterno; porteranno offerte di lode alla Casa del Signore; perciocchè io trarrò di cattività il paese, e lo rimetterò nello stato ch’era prima, ha detto il Signore. 12Così ha detto il Signor degli eserciti: In questo luogo, che è deserto, e dove non vi sono più nè uomini, nè bestie; e in tutte le sue città, vi saranno ancora mandre di pastori, che vi faranno posar le gregge. 13Nelle città del monte, e nelle città del piano, e nelle città del Mezzodì, e nel paese di Beniamino, e ne’ luoghi circonvicini di Gerusalemme, e nelle città di Giuda, le pecore passeranno ancora sotto la mano di colui che le conta, da detto il Signore. 14Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che io metterò ad effetto la buona parola, che io ho pronunziata alla casa d’Israele, ed alla casa di Giuda. 15In que’ giorni, e in quel tempo, io farò germogliare a Davide il Germoglio di giustizia, il quale farà giudicio e giustizia nella terra. 16In que’ giorni Giuda sarà salvato, e Gerusalemme abiterà in sicurtà; e questo è il nome, del quale ella si chiamerà: IL SIGNORE È LA NOSTRA GIUSTIZIA. 17Perciocchè, così ha detto il Signore: Giammai non verrà meno a Davide, uomo che segga sopra il trono della casa d’Israele; 18ed a’ sacerdoti Leviti non verrà giammai meno nel mio cospetto, uomo che offerisca olocausto, e che faccia profumo d’offerta, e che faccia sacrificio tutti i giorni. 19La parola del Signore fu ancora indirizzata a Geremia, dicendo: 20Così ha detto il Signore: Se voi potete annullare il mio patto intorno al giorno, e il mio patto intorno alla notte, sì che il giorno e la notte non sieno più al tempo loro; 21ei si potrà altresì annullare il mio patto con Davide, mio servitore, sì ch’egli non abbia più figliuolo che regni sopra il suo trono; e co’ sacerdoti Leviti miei ministri. 22Perciocchè, come l’esercito del cielo non si può annoverare, e la rena del mare non si può misurare; così accrescerò la progenie di Davide, mio servitore, e i Leviti che fanno il servigio. 23La parola del Signore fu ancora indirizzata a Geremia, dicendo: 24Non hai tu posta mente a ciò che questo popolo ha pronunziato, dicendo: Il Signore ha riprovate le due nazioni, ch’egli avea elette? laonde sprezzano il mio popolo, come se non dovesse mai più esser nazione nel lor cospetto. 25Così ha detto il Signore: Se io non ho stabilito il mio patto intorno al giorno, ed alla notte, e gli statuti del cielo, e della terra; 26io altresì riproverò la progenie di Giacobbe, e di Davide, mio servitore; per non prender più del suo legnaggio persone che signoreggino sopra la progenie di Abrahamo, d’Isacco, e di Giacobbe; perciocchè io li ritrarrò di cattività, e avrò pietà di loro. |