Italian: Giovanni Diodati Bible (1649) 1OR v’era un certo Lazaro, di Betania, del castello di Maria, e di Marta, sua sorella, il quale era infermo.
2Or Maria era quella che unse d’olio odorifero il Signore, ed asciugò i suoi piedi co’ suoi capelli; della quale il fratello Lazaro era infermo.
3Le sorelle adunque mandarono a dire a Gesù: Signore, ecco, colui che tu ami è infermo.
4E Gesù, udito ciò, disse: Questa infermità non è a morte, ma per la gloria di Dio, acciocchè il Figliuol di Dio sia glorificato per essa.
5Or Gesù amava Marta, e la sua sorella, e Lazaro.
6Come dunque egli ebbe inteso ch’egli era infermo, dimorò ancora nel luogo ove egli era due giorni.
7Poi appresso disse a’ suoi discepoli: Andiam di nuovo in Giudea.
8I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei pur ora cercavan di lapidarti, e tu vai di nuovo là?
9Gesù rispose: Non vi son eglino dodici ore del giorno? se alcuno cammina di giorno, non s’intoppa, perciocchè vede la luce di questo mondo.
10Ma, se alcuno cammina di notte, s’intoppa, perciocchè egli non ha luce.
11Egli disse queste cose; e poi appresso disse loro: Lazaro, nostro amico, dorme; ma io vo per isvegliarlo.
12Laonde i suoi discepoli dissero: Signore, se egli dorme, sarà salvo.
13Or Gesù avea detto della morte di esso; ma essi pensavano ch’egli avesse detto del dormir del sonno.
14Allora adunque Gesù disse loro apertamente: Lazaro è morto.
15E per voi, io mi rallegro che io non v’era, acciocchè crediate; ma andiamo a lui.
16Laonde Toma, detto Didimo, disse a’ discepoli, suoi compagni: Andiamo ancor noi, acciocchè muoiamo con lui. 17Gesù adunque, venuto, trovò che Lazaro era già da quattro giorni nel monumento. 18Or Betania era vicin di Gerusalemme intorno a quindici stadi. 19E molti dei Giudei eran venuti a Marta, e Maria, per consolarle del lor fratello. 20Marta adunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro, ma Maria sedeva in casa. 21E Marta disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, il mio fratello non sarebbe morto. 22Ma pure, io so ancora al presente che tutto ciò che tu chiederai a Dio, egli te lo darà. 23Gesù le disse: Il tuo fratello risusciterà. 24Marta gli disse: Io so ch’egli risusciterà nella risurrezione, nell’ultimo giorno. 25Gesù le disse: Io son la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, benchè sia morto, viverà. 26E chiunque vive, e crede in me, non morrà giammai in eterno. Credi tu questo? 27Ella gli disse: Sì, Signore; io credo che tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio, che avea da venire al mondo. 28E, detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: Il Maestro è qui, e ti chiama. 29Essa, come ebbe ciò udito, si levò prestamente, e venne a lui. 30Or Gesù non era ancor giunto nel castello; ma era nel luogo ove Marta l’avea incontrato. 31Laonde i Giudei ch’eran con lei in casa, e la consolavano, veggendo che Maria s’era levata in fretta, ed era uscita fuori, la seguitarono, dicendo: Ella se ne va al monumento, per pianger quivi. 32Maria adunque, quando fu venuta là ove era Gesù, vedutolo, gli si gittò ai piedi, dicendogli: Signore, se tu fossi stato qui, il mio fratello non sarebbe morto. 33Gesù adunque, come vide che ella, e i Giudei ch’eran venuti con lei, piangevano, fremè nello spirito, e si conturbò. 34E disse: Ove l’avete voi posto? Essi gli dissero: Signore, vieni, e vedi. 35E Gesù lagrimò. 36Laonde i Giudei dicevano: Ecco, come l’amava! 37Ma alcuni di loro dissero: Non poteva costui, che aperse gli occhi al cieco, fare ancora che costui non morisse? 38Laonde Gesù, fremendo di nuovo in sè stesso, venne al monumento; or quello era una grotta, e v’era una pietra posta disopra. 39E Gesù disse: Togliete via la pietra. Ma Marta, la sorella del morto, disse: Signore, egli pute già; perciocchè egli è morto già da quattro giorni. 40Gesù le disse: Non t’ho io detto che, se tu credi, tu vedrai la gloria di Dio? 41Essi adunque tolsero via la pietra dal luogo ove il morto giaceva. E Gesù, levati in alto gli occhi, disse: Padre, io ti ringrazio che tu mi hai esaudito. 42Or ben sapeva io che tu sempre mi esaudisci; ma io ho detto ciò per la moltitudine qui presente, acciocchè credano che tu mi hai mandato. 43E detto questo, gridò con gran voce: Lazaro, vieni fuori. 44E il morto uscì, avendo le mani e i piedi fasciati, e la faccia involta in uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. 45Laonde molti de’ Giudei che eran venuti a Maria, vedute tutte le cose che Gesù avea fatte, credettero in lui. 46MA alcuni di loro andarono a’ Farisei, e disser loro le cose che Gesù avea fatte. 47E perciò i principali sacerdoti, e i Farisei, raunarono il concistoro, e dicevano: Che facciamo? quest’uomo fa molti miracoli. 48Se noi lo lasciamo così, tutti crederanno in lui, e i Romani verranno, e distruggeranno e il nostro luogo, e la nostra nazione. 49Ed un di loro, cioè Caiafa, ch’era sommo sacerdote di quell’anno, disse loro: Voi non avete alcun conoscimento; 50e non considerate ch’egli ci giova che un uomo muoia per lo popolo, e che tutta la nazione non perisca. 51Or egli non disse questo da sè stesso; ma, essendo sommo sacerdote di quell’anno, profetizzò che Gesù morrebbe per la nazione; 52e non solo per quella nazione, ma ancora per raccogliere in uno i figliuoli di Dio dispersi. 53Da quel giorno adunque presero insieme consiglio d’ucciderlo. 54Laonde Gesù non andava più apertamente attorno tra i Giudei; ma se ne andò di là nella contrada vicina del deserto, in una città detta Efraim, e quivi se ne stava co’ suoi discepoli. 55Or la pasqua de’ Giudei era vicina; e molti di quella contrada salirono in Gerusalemme, innanzi la pasqua, per purificarsi. 56Cercavano adunque Gesù; ed essendo nel tempio, dicevano gli uni agli altri: Che vi par egli? non verrà egli alla festa? 57Or i principali sacerdoti, e i Farisei avean dato ordine che, se alcuno sapeva ove egli fosse, lo significasse, acciocchè lo pigliassero. |